“Chi sono e cosa mi impegno a fare per gli italiani all’estero”

“Sono figlio di operai emigrati in Svizzera agli inizi degli anni ’60, in un periodo in cui la Svizzera non permetteva il ricongiungimento familiare, perciò ho trascorso la prima parte della mia vita tra Fasano e Ceglie Messapico (BR), Buonabitacolo, Sanza (SA) e Potenza.

A 18 anni ho raggiunto i miei genitori. Ho terminato gli studi di traduttore e interprete, che mi hanno permesso di maturare una trentennale esperienza professionale in un istituto bancario svizzero. Sono felicemente sposato con Angela, assieme abbiamo due figli Yanek Vincenzo e Ismène Teresina.

Sono impegnato in politica per passione, che mi permette di condividere con i nostri connazionali all’estero una straordinaria ed irripetibile esperienza di vita sul fronte dei diritti civili e sociali, in ambito culturale e della conoscenza.

Ho avuto il privilegio di assumere la responsabilità di Segretario dei Democratici di Sinistra in Svizzera e coordinatore europeo contribuendo attivamente alla fondazione del Partito democratico in Svizzera, che ho diretto fino al 2018.

In questo ruolo, e successivamente in veste di segretario generale degli italiani all’estero, mi sono speso per affermare convintamente il diritto degli italiani all’estero ad essere parte attiva e integrante delle politiche del nostro Paese e in quelli di residenza.

Metto a disposizione dei nostri connazionali all’estero e del nostro Paese le mie conoscenze e la mia esperienza per contribuire a ricreare condizioni di sviluppo umano, sociale e culturale indispensabili a sostenere in futuro il progresso civile ed economico della nostra comunità dentro un progetto di più ampio respiro europeo.

Questa aspirazione mira da una parte a frenare gli ineludibili espatri causati dalla necessità diventati oramai strutturali, dall’altra invece dovrà favorire il controesodo di chi ha maturato esperienze all’estero e vuole rientrare in Italia.

Chi lascia liberamente l’Italia per scelta si aspetta di trovare nel paese d’approdo l’altra Italia, quella laboriosa, intraprendente e fiera della propria storia e della sua identità che ha contributo a rappresentare con il sapere, con le professioni e con il lavoro.

Con il vostro sostegno mi impegnerò affinché in futuro gli italiani all’estero possano contare su rappresentanze istituzionali e diplomatiche affidabili ed efficienti.

Agli oltre 6 milioni di connazionali il sistema Italia all’estero dovrà offrire opportunità e accesso a percorsi formativi continui e qualificati dall’asilo all’università, dovrà semplificare e digitalizzare i servizi amministrativi e consolari rendendoli fruibili e diffusi, garantendo parità di trattamento fiscale, sostegno e tutele per i meno fortunati e soprattutto l’affermazione dei diritti civili, quali la partecipazione universale al voto.

Il mondo degli italiani all’estero va curato e seguito in tutti i suoi aspetti per essere inserito a pieno titolo nella vita sociale, culturale, economica e sportiva dell’Italia”.

Michele Schiavone
Kreuzlingen